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L’Antichrist di Raffalt si colloca nella continuità degli scritti che, a partire dalle omelie di J. H. Newman per l’Avvento del 1835, segnano in contesti assai differenti, dalla Svezia di Selma Lagelöf alla Russia di Solov’ëv fino nuovamente all’Inghilterra di R.H. Benson, la straordinaria ripresa dell’interesse per un protagonista dell’escatologia cristiana.

Servendosi della forma inedita del saggio il musicologo tedesco non soltanto segue la Tradizione e la Scrittura, ma indica - fino a cercarli nel milieu sociale, nella diffusione della blasfemia e dell’empietà, nella graduale formazione di uno Stato mondiale, nel contenuto delle forme artistiche o nell’assenza di esso - i caratteri anticipatori di un Anticristo che, pur ancora alla porta del tempo, sembra già gettare l’ombra del proprio triste dominio sul mondo degli uomini.

Ed è proprio nella perspicace analisi esistenziale dell’uomo situato, analisi operata attraverso una disposizione non del tutto estranea allo sguardo heideggeriano sulla vita, sulla morte e sul tempo, che il libello raffaltiano espone la propria qualità peculiare e segna un significativo sviluppo rispetto alle opere precedenti. Sullo sfondo rimane poi, taciuto ma non impercettibile, il confronto con il grande Antichrist filosofico di Friedrich Nietzsche.

L'anticristo. Der antichrist

SKU: ANANT267
€ 14,00Prezzo
  • Autore: Reinhard Raffalt
    Traduttore: Andrea Sandri
    ISBN: 9788897160267
    Pagine: 112
    Data di pubblicazione: Settembre 2017

  • Reinhard Raffalt

    Nato a Passau nel 1923, è filosofo, scrittore, giornalista e appassionato musicologo. Laureatosi a Tübingen con la tesi Über die Problematik der Programm Musik, a partire dagli anni Cinquanta si trasferisce a Roma che diverrà, con gli auspici di Ludwig Curtius, il teatro di una lunga flanerie intellettuale costellata di incontri, concerti, sinfonie, opere d’arte e libri. E’ autore di una trilogia sulla Città eterna – Concerto romano (1955), Fantasia romana (1959), Sinfonia vaticana (1966) –, di singolari memorie di viaggio e di saggi musicali. Wolfgang Koeppen riconobbe nei suoi testi la “tradizione di Burchardt e di Gregorovius”. Raffalt, criticando aspramente il Concilio Vaticano II e l’Ostpolitik, scriverà infine, nel 1966, l’Antichrist. Muore a Monaco di Baviera nell’estate del 1976. 

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